domenica 13 giugno 2010

Mille sentenze indiane - Dolore e Gioia.

765. Chi si affligge per un morto o per una cosa perduta o per una cosa passata, aggiunge dolore a dolore e soffre doppio danno.
766. Chi dà un dolore ad altri, soffre poi un dolore più grande; perciò chi teme il dolore, non deve dar dolore ad alcuno.
771. Quanti legami cari al cuore l'uomo via via stringe, altrettante spine di dolore gli si ficcano via via nell'anima.
773. I giorni terminano col tramonto e coll'aurora termina la notte; la gioia finisce sempre in dolore, e il dolore in gioia.
776. Qua suoni di liuto, là pianti e lamenti; qua concioni di dotti, là risse di ubriachi; qua una graziosa donna, là un corpo cadente per vecchiezza; non so se questo mondo sia fatto di ambrosia o di veleno.
779. Forse che nel mondo la gioia e il dolore sono due cose proprio diverse? Per mancanza di discernimento si stabilisce una netta separazione fra gioia e dolore. Ma v'è uno stato di mente, vittorioso, degli uomini di alto sentire, per il quale il dolore non è dolore e la gioia non è gioia.

Nessun commento:

Posta un commento