domenica 31 maggio 2009

Mille sentenze indiane - I Nobili e i Vili - 4

441. « Chi sei tu, rosso di occhi, di becco e di piedi? » - Un cigno reale. - « Donde vieni? » - Dal lago Mânasa. - « Che c'è laggiù? » - Cespugli di loti d'oro, acqua come l'ambrosia, perle a mucchi, gemme e coralli, germogli di berillo. - « E non ci sono chiocciole? » - No. - Avendo così udito, gli aironi fecero: « Ohibò, ohibò! »

444. Il cigno non risplende in mezzo a uno stuolo di cornacchie; il leone, in una torma di sciacalli; il cavallo di razza, in un gruppo di asini; il dotto, tra gli analfabeti.

448. Bene hanno fatto i cuculi a tacere al sopravvenire delle piogge; là dove gli oratori sono i ranocchi, è bello il silenzio.

449. Il cuculo beve il divino succo del mango, e non sʼinsuperbisce; il ranocchio beve l'acqua fangosa, e gracchia d'orgoglio.

459. Nessuno, nei tre mondi, fa attenzione a chi se ne sta mogio mogio; dovunque la gente sʼinchina a chi fa del chiasso, non alla virtù.


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